Giuseppe Palumbo

(Matera, 1964) ha cominciato a pubblicare fumetti nel 1986 per riviste come
Frigidaire e Cyborg, sulle cui pagine crea il suo personaggio più noto, Ramarro, il primo
supereroe masochista.
Dopo aver fatto parte, dal 1992, dello staff di Martin Mystére della Sergio Bonelli Editore, dal
2000 è uno dei disegnatori di punta di Diabolik, edito da Astorina.
“Tomka, il gitano di Guernica” (2007), su testi di Massimo Carlotto, e “Un sogno turco” (2008),
su testi di Giancarlo De Cataldo, sono editi da Rizzoli.
La Comma 22 di Bologna, dedica a Palumbo una collana di volumi.
Per le storiche Edizioni della Cometa di Roma, nel 2012, ha scritto e disegnato “Sei tocchi di
lame – Vita, morte e miracoli di Sant’Andrea Avellino”.
Per Lavieri, nel 2013, “Uno si distrae al bivio – La crudele scalmana di Rocco Scotellaro” e ha
illustrato “Prendere una lepre” di Biagio Bagini; nel 2014, con Giulio Giordano ai disegni,
pubblica “I cruschi di Manzù”. Nel 2017, apre la collana Action30 Graphic Essays – Lavieri con il
volume “Bazar elettrico – Bataille, Warburg & Benjamin at work”.
A cavallo tra 2016 e 2017, pubblica in Francia due libri: “Escobar – El Patron”, su testi di Guido
Piccoli, con Dargaud, e “Tomka – Le gitan de Guernica”, su testi di Massimo Carlotto, con
Rackham.
Chiude il 2017, con la pubblicazione del volume “Ramarro- Guerre fredde”, edizioni Comicon,
con l’edizione italiana di “Escobar” e la ristampa di “Diabolik – Il re del terrore – Il remake” per
Mondadori Oscar INK e con la ristampa di “Miracoli”, su testi di Massimo Semerano, per
Edizioni Inkiostro.
Per Comics&Science, CNR edizioni, scrive e disegna “Archimede infinito 2.0” , sul palinsesto
del codice C archimedeo.
Ha vinto numerosi premi in Italia.
Sue opere sono apparse in francese, giapponese, greco, spagnolo, danese, tamil, bielorusso.